Protesta contro il «Corriere delle Alpi» e gli altri quotidiani anti-sovranisti e anti-nazionalisti

Da alcuni mesi, ossia dalla formazione del governo Lega-M5S, il quotidiano «Corriere delle Alpi» ha iniziato a combatterlo con un bombardamento di articoli sempre più scoperti. È libero di farlo, s’intende, ma porta ragioni? No, non fa altro che ripetere gli slogan globalisti e mondialisti.

Di un’ideologia, cioè, non di una seria cultura, nella quale sono caduti (nonostante il: Et ne nos inducas in tentationem) anche vescovi, preti e laici sedicenti moderni e progressisti, con la loro bella faccia da ostinati buonisti, ma prova a criticarli, se vuoi svegliare le vespe! Un’ideologia non meno pericolosa di quelle assolutiste degli ultimi due secoli; inventata da gruppi ristretti, per molti versi segreti, sempre in atteggiamento di disprezzo verso i Popoli ma sostenuti (come tutti sanno) da grandi banche, soprattutto ebraiche, che negano apertamente agli Stati il diritto di sovranità, per avere un giorno a disposizione non Popoli sovrani ma masse di poveri, incapaci di vera rappresentanza e difesa politiche, soggiogati alla casta intoccabile dei super ricchi.

Per fare un solo esempio, come non essere a disagio nel leggere articoli come quello odierno (p. 8) di Vincenzo Milanesi? È impensabile ch’egli ignori come proprio la Costituzione della Repubblica proclama che il Popolo italiano è sovrano, non l’Unione Europea. Diversamente, non si potrebbe neppur più parlare, in senso vero, né di Costituzione né di Repubblica. Perché dunque sminuisce verità così fondamentali? Per ideologia: dice quel che fa comodo, tace il resto. Ma questo non è scrivere con imparzialità, bensì ingannare la massa dei lettori che, magari solo perché impegnati nel lavoro, non riescono ad approfondire le questioni!

Si rende sempre più urgente, perciò, far esistere un quotidiano che non sia divulgatore dell’ideologia anti-sovranista e anti-nazionalista. E, perché ciò avvenga, bisogna anzitutto che il «Corriere delle Alpi» e i quotidiani di tal fatta abbiano sempre meno lettori e quanto prima requiescant in pace!

don Floriano Pellegrini

Didascalia alla foto: Qualche dente in più, qualche dente in meno, le ideologie sono tutte eguali, come gli scheletri, pensiero fossilizzato e non pensiero vivo e vivificante. L’unica differenza sta in questo: che gli scheletri sono strutture residue del corpo, le ideologie della mente e dell’anima, che però – a differenza di quello – non devono mai sclerotizzarsi e lasciarsi mettere in naftalina e pretendere di far bella mostra di sé in una vetrina politica, giornalistica o di che natura sia!

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