Una conferenza di Rubini e il suo libro sul venetico

L’Università Popolare Polesana e Raixe Venete annunciano la conferenza che il dott. Edoardo Rubini terrà lunedì 5 febbraio c.a., dalle ore 15.30 alle 17, ad Adria, in Sala «Federighi» (c.so V. Emanuele, 49 – presso il municipio).

Il tema: «Cultura del territorio: i Veneti antichi».

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Nel 2016 il dott. Rubini ha pubblicato presso Biblos Edizioni, di Cittadella, il libro «Il  venetico: la lingua del più antico popolo d’Europa».

Il libro conduce, come in un affascinante viaggio, alla scoperta del popolo dei Veneti antichi.

Gli studi scolastici sulla civiltà veneta, più antica di quella di Roma, si soffermano per solito su frammenti di letteratura classica (cioè su quel tanto dei Veneti che interessava ai Romani): è noto, in tal modo, il racconto fatto da Tito Livio sulle peregrinazioni che condussero i Veneti di Paflagonia, dopo la guerra di Troia, a spostarsi dall’Asia Minore verso la laguna veneta.

Uno scenario ben più vasto si apre ai nostri occhi non appena cominciamo a conoscere, invece, l’enorme patrimonio archeologico, riconducibile ai Veneti, emerso già durante gli scavi dell’Ottocento in tante parti del continente europeo. L’esame dei reperti più antichi ha consentito di ricostruire gli spostamenti dei Veneti a partire dall’Età del Bronzo e di individuare la loro sede territoriale primigenia nel cuore dell’Europa. L’archeologia ne ha individuato le origini nella civiltà di Lusazia, centro di irradiazione di un nuovo rito funerario: l’incinerazione.

La questione del loro linguaggio, documentato da circa 400 iscrizioni antichissime, rinvenute nel comprensorio alpino-adriatico, ha dato il via ad una straordinaria sfida scientifica. Tanti segni grafici, incisi su pietra, ceramica, ossa e lamine bronzee, costringono a interrogarsi sulla «lingua venetica»: capirne la natura, significherà penetrare il mistero delle origini del Popolo dei Veneti.

Nella foto: Venezia. Galea veneta del sec. XIV

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