La giornata di oggi e alcune espressioni linguistiche locali

 

La giornata è iniziata con un po’ di freddo, ossia -5°C, alle ore 7. Ma alle 13 la temperatura era salita a +4. Le tre fotografie mostrano quanta neve ci sia, mentre il cielo sopra il Pelmo è ancora coperto e una povera mula se ne sta nella neve, ma un simile animale non ne soffre affatto.

Espressioni linguistiche locali

Mangiare mal volentieri, quasi solo facendo degli assaggi, è detto sgnaužà e nàuž è la mangiatoia dei maiali, i quali prima annusano il cibo poi, se è di loro gradimento, lo mangiano alla grande ovvero lo trangugiano.

Smužignà è cominciare a mangiare qualcosa e poi non finirlo.

La paura è detta anche chéga, fifa. Come a dire che chi ha paura «se la fa sotto», «ghe ven la cagaróla».

Un detto: «Indolenžà no é soferenža», che significa: «Se si è ammalati (sofferenti) si ha diritto a non lavorare, ma se si è indolenti no».

«Se fa in quàtre», «farsi in quattro» equivale al «darsi da fare con tutte le forze», su tutti i lati di un ideale quadrato. In questo detto ritorna l’immagine del quadrato, per noi di Coi molto importante, tanto che è il segno di casa dei Pellegrini Beretìn, il ramo primogenito dei fondatori del Libero Maso. «Fare quadrato» significa essere uniti, essere comunità di eguali, nella quale nessuno è indispensabile e, nel contempo, tutti sono necessari e, per il bene di tutti, è necessario l’apporto di tutti. Che regola di vita importante!

Nella foto: Val di Zoldo, angolo rustico con fiori

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