La bruttissima storia del villaggio turistico tra quelli storici di Coi e di Col

Una mappa tra le tante, tutte indicano Col distinto da Coi, solo gli Amministratori Comunali, che fingono di non saper leggere o di non aver letto, tengono conto ancora della distinzione. Per avere una visione dell’area, tramite foto satellitare ingrandibile fino nei dettagli, si può andare al link: https://www.comune-italia.it/immagini-satellitari-zoldo-alto.html  –

Negli anni ’60 del secolo scorso (una cinquantina d’anni fa) la parte alta della valle di Zoldo venne presa di mira da speculatori senza scrupoli. La popolazione, per lo più emigrante, si trovò impreparata ad affrontarli e vendette beni mobili e immobili per «una pipa di tabacco». Uno dei casi più sfacciati di speculazione venne compiuto tra i villaggi di Coi e di Col, da sempre distinti, pur costituendo un’unica frazione anagrafica (è solo questione amministrativa). I loro nomi nella forma attuale, abbreviata, sembrano simili, ma in base ai documenti antichi appaiono nella loro netta diversità: Il nome intero di Coi è Coi di Mareson, quello di Col è Col di San Nicolò; non mi dilungo a spiegarne i motivi.

Nel 1966 venne costruita una nuova strada tra Coi e Brusadaz. Ottima iniziativa, all’apparenza, un disastro nella realtà. Non si volle seguire il tracciato delle carrarecce esistenti; no, si voleva che quanta più area fosse possibile rientrasse tra quella edificabile. Si voleva inserire tra Coi e Col un nuovo villaggio, esclusivamente turistico, senza che i locali si avvedessero, e ci riuscirono, costruendo tre enormi e spaventosi condomini, un albergo per allora super-moderno e quattro villette.

A pagarne il prezzo più alto fu il villaggio di Col. Sembra impossibile, eppure la sua strada d’accesso venne privatizzata, sicché ancor oggi per andare a Col (un villaggio) bisogna passare sulla strada privata dell’ albergo! Non solo: ma l’imbocco per Col è talmente in pendenza e d’inverno pericoloso che gli abitanti del villaggio preferiscono avvicinarsi alle loro case a piedi. E le ambulanze? E i mezzi di eventuale soccorso devono arrangiarsi! Cose gravissime!

Ma è ora di finirla e porre rimedio a questo scempio ambientale e umano. Chi ha il dovere di intervenire, intervenga! Col ha diritto ad essere riconosciuto qual è: come villaggio! La toponomastica lo deve indicare! Deve essere corretta l’indicazione di Via Col: Col non è una via di Coi ma un villaggio a sé! Deve essere fatta la strada accessibile che il villaggio ha il diritto di avere, sistemando provvisoriamente quella dell’albergo ma soprattutto mettendone in progetto, quanto prima, una nuova, che gli speculatori dei decenni scorsi s’erano rifiutati di fare, prendendosi gioco della popolazione e del Comune!

Il sindaco di Val di Zoldo negli ultimi giorni sembra cominciare a qualcosa. Chissà sia vero, perché sinora, pur sollecitato, non ha neppure risposto alle mail e, stando a lui, oggi come oggi Col non esiste, è solo una via di Coi. Gli do però fiducia: è ben possibile non fosse per nulla al corrente di questa bruttissima storia!

don Floriano Pellegrini

 

Nella foto: L’incredibile punto in cui la strada per Brusadaz incrocia quella per Col. Il cartello stradale indica, arbitrariamente, l’inizio di una Via Col, anziché il villaggio omonimo e, inoltre, è scritto in piccolo, perché tutta l’attenzione ricada sul cartello dell’hotel La Caminatha. Sembra, insomma, che quello sia nient’altro che l’accesso alla Caminatha, posta in via Col di Coi: tutto sbagliato!

Nella foto: Alcune villette sottostanti La Caminatha e, più sotto ancora, alcuni tetti delle abitazioni di Col, paese esistente ancora nella prima metà del XIV secolo (come libero maso di certi de Zanet), mentre le villette sono di neppure cinquant’anni fa. Senza le villette, l’albergo sovrastante e i condomini, ossia senza l’inserimento tra i due villaggi storici del villaggio turistico da essi inventato, non si avrebbe quell’idea di continuità urbana che gli speculatori hanno voluto creare apposta per non far intuire subito lo stravolgimento da essi operato. Ma, stravolgimento o no, non per questo Col ha cessato di essere un villaggio ed è diventato una borgata marginale di Coi! L’unità tra i due villaggi era data dalla chiesa in comune e da quel legame storico che si struttura nel Baliato: due villaggi, una comunità, con un solo responsabile (almeno all’inizio) detto Bàilo ossia Rettore! 

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