Il Sud vorrebbe continuare a succhiarci il sangue in eterno?

Nella foto: Due ragazzi litigano, tra Italiani del Nord e del Sud la questione è molto, molto più seria. Le mafie, le ingiustizie legalizzate, i compromessi, i sotterfugi massonici hanno solo tamponato e tenuto a frena la rabbia che cova tra Regioni e Provincie a diverso trattamento de iure e de facto.

L’articolo «L’avversione ai Veneti di alcuni Italiani del Sud» è stato letto da un nostro stimato amico meridionale, anche se – come ha confessato – è uno dei sottoscrittori dell’indegna petizione contro l’autonomia dei Veneti, da lui confusa con la secessione (anche se, sia chiaro, si vuole giungere all’indipendenza). È stato letto anche da altre qualificate persone, che tutte ringrazio dell’attenzione prestata all’argomento. All’amico ho dovuto purtroppo rispondere con sofferta chiarezza e, conservando l’anonimato, faccio conoscere il testo della lettera; spero in tal modo di assolvere all’obbligo morale di riscontrare quanti hanno scritto.

La petizione di certi meridionali è ridicola come questo secchio d’acqua.

Coi, 21 settembre 2018

Caro […],

per un motivo e l’altro, era da un po’ di tempo che non ci scrivevamo. RileggerLa, perciò, è stato per me motivo di autentico piacere, e più d’una volta mi sono detto – durante l’estate – «speriamo di passare ancora qualche ora assieme». Il piacere e il desiderio restano tali, indipendentemente dal fatto che, leggendoLa, mi sia imbattuto in frasi che non m’ aspettavo: «Sono uno dei promotori della Petizione “no alla secessione dei ricchi”, petizione alla quale tu [ti] riferivi. Essa è stata lanciata dal noto economista Gianfranco Viesti che condividiamo […]. Oggi in. Settentrione ci sono venti milioni di meridionali, pari a quelli che risiedono nel Sud. Come fare? […]». È molto triste constatare queste incomprensioni e sono convinto, al mille per mille, che la vostra mossa non solo sia stata un errore, come hanno scritto alcuni giornali, poiché ha il tono di una sfida, ma susciterà inevitabilmente dei sentimenti avversi, forse persino di vero odio, nei confronti degli Italiani del Sud.

Non c’è la più piccola ragione per continuare a favorire i territori dell’Italia del Sud, è una vergogna che ciò sia stato finora e che continui. I Meridionali non si miglioreranno mai in casa propria finché potranno farlo trasferendosi per lavoro al Nord (e questo è legittimo e va a loro onore, conoscendo di persona l’emigrazione so quel che dico); ma pretendere che da questo trasferimento lavorativo nasca un dovere a carico degli Enti pubblici del Nord a vantaggio di quelli del Sud è un’autentica fesseria!

Salvini ci ha tradito, come Settentrionali; pur di giungere al potere ha tradito l’ideale e il progetto di fare dell’Italia uno Stato federale. E guardi, caro Ingegnere, che per me questo era ed è ancora poco! Sono federalista di ripiego; per me la soluzione vera è lo scioglimento della Repubblica italiana e la ricostituzione, come scrivevo ieri, almeno dei principali Stati pre-unitari. Se altri non vogliono farlo, non possono però impedire a noi Veneti di lavorare per raggiungere questo traguardo. Saremo grati a chi ci sarà a fianco, come lo siamo ai patrioti meridionali di ieri che ci sono stati accanto, e noi a loro, ieri oggi e domani. Ma la volontà di continuare a mungere il Nord, per mantenere quattro poltroni e cialtroni del Sud (quelli che non si danno una mossa o sono disonesti nella gestione delle strutture in cui si impiegano, pubbliche e private), grida vendetta al cospetto di Dio!

Il più cordiale saluto.

don Floriano Pellegrini

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