L’etimo della parola finocchio

L’etimo della parola finocchio

Articolo, dell’8 marzo 2018, da: https://www.radiospada.org/2018/03/letimo-della-parola-finocchio/

La scrittrice pro-gender Bianca Pitzorno in un post su Facebook si lamenta delle cosiddetta omofobia e si domanda: «Staranno tornando i roghi?». Poi aggiunge, in riferimento ai roghi: «Sapete perché li chiamavano (chiamano) finocchi? Perché la carne bruciata mandava un cattivo odore e, allora, si aggiungevano alle fascine mazzi e mazzi di finocchi per profumare l’aria».

Tale ricostruzione è falsa come attesta lo storico omosessuale Giovanni Dall’Orto che, nel suo «Checcabolario» scrive:

«Innanzitutto, non si è finora riusciti a trovare attestazioni dell’uso di gettare finocchi sui roghi. La consultazione di documenti antichi non mi ha finora permesso di trovarne traccia (e, se qualcuno riesce a trovare una qualsiasi attestazione, è cortesemente pregato di comunicarmela, perché fin qui nessuno è stato in grado di farlo) […]. In secondo luogo resterebbe da spiegare perché, se l’ipotesi che lega finocchio ai roghi è corretta, le altre categorie di persone in passato condannate alla stessa pena non abbiano ricevuto lo stesso nomignolo, sul modello di quanto accaduto con buggerone. Perché le streghe non sono finocchie? […]. L’etimologia più corretta sarà, insomma e senza dubbi, quella che mette in relazione il significato odierno di finocchio con quello che la parola aveva nel Medioevo e, cioè, “persona dappoco, infida”, “uomo spregevole” […]. A sua volta, tale uso traslato della parola deriva probabilmente dall’uso di semi di finocchio per aromatizzare la carne e soprattutto la salsiccia. Il seme di finocchio ovviamente non aveva alcun valore, al paragone con le costosissime spezie che venivano dall’Oriente. Si confronti il toscano finocchi! per “cose da nulla”, nonché il modo di dire: “Essere come il finocchio nella salsiccia”, ossia: “Non valere nulla”. Quindi, da “cosa o persona di nessun valore” la parola finocchio è passata a indicare “uomo spregevole”, che non vale nulla, che non merita nessuna stima e, poi, in senso più restrittivo, “uomo spregevole in quanto si dà alla sodomia passiva”. Tutto qui».Cfr. http://www.giovannidallorto.com/cultura/checcabolario/finocchio.html

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